Perugia, i fumogeni costano 5mila euro

Multa alla società per le intemperanze dei tifosi della curva. Una giornata di squalifica per Bandinelli

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Costano caro al Perugia Calcio i fumogeni gettati dalla Curva Nord verso il terreno di gioco all’inizio di Perugia-Ascoli, monday night della 17esima giornata di campionato.

PRIMA IL TRIBUTO POI LA PROTESTA DELLA CURVA – VIDEO

Curva Nord (foto d’archivio)

Tre lanci in campo, uno fuori A rimetterci, come previsto, è la società, che dovrà pagare cinquemila euro di multa. Per il giudice sportivo, l’aggravante è che il lanci di fumogeni – tre in campo e uno poco fuori – hanno causato la sospensione della gara per circa un minuto. L’attenuante, per la società, per la collaborazione prestata dalla società alle forze dell’ordine nei servizi di prevenzione e vigilanza. Siamo nell’ambito delle sanzioni di carattere sportivo, che riguardano ciò che è avvenuto in campo. Nessuna sanzione invece per i petardi esplosi fuori dallo stadio dopo la gara. Il giudice Balata ha anche squalificato Bandinelli per un turno, dopo l’ammonizione ricevuta da diffidato.

IL COMUNICATO DEL GIUDICE SPORTIVO – LINK PDF

Né cori né bandiere Ci sono varie ragioni – non tutte chiare ed esplicite – dietro la protesta della tifoseria del Perugia andata in scena durante la partita con l’Ascoli. Di certo una iniziativa che non è passata inosservata. Nessuno striscione, nessuna bandiera, nemmeno un drappo colorato di vedeva in curva all’inizio della partita. L’ingresso in campo delle squadre non è stato salutato dai soliti cori di incitamento e l’inno non è stato cantato dai tifosi. Controverse le testimonianze, ma sui social c’è chi si lamenta che anche dopo il gol di Falco in molti non hanno esultato come al solito.

I motivi della protesta Tutto è nato in epoca Giunti, quando – di ritorno dalla trasferta di La Spezia – la squadra è stata accolta al Curi da un nutrito gruppo di tifosi, che hanno lanciato fumogeni e qualche sasso. Uno di questi ha sfondato un vetro. La reazione della società fu dura: silenzio stampa. Ma dopo qualche giorno (e dopo una nuova sconfitta casalinga che portò all’esonero di Giunti) ci fu una conferenza stampa in cui il presidente Santopadre chiese ai tifosi un nuovo patto d’unione. Appello respinto al mittente. Da allora, la frattura fra squadra e tifoseria appare evidente, fino all’ultimo episodio di lunedì sera in cui – dopo gli ultimi Daspo arrivati per il lancio di sassi – c’è stata questa nuova eclatante presa di posizione degli ultras.

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