Terni, ragazzi morti: 7 anni e 2 mesi ad Aldo Maria Romboli

Terni – Sentenza di primo grado del gup Tordelli. Il pm Pesiri si commuove durante la requisitoria. Imputato assente in aula

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Sette anni e due mesi di reclusione: questa la pena inflitta mercoledì dal gup Simona Tordelli, con le modalità del giudizio abbreviato, nei confronti del 42enne Aldo Maria Romboli, il ternano arrestato il 7 luglio dello scorso anno dai carabinieri della Compagnia di Terni per le morti di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi Peralta. I due adolescenti erano stati trovati senza vita dai familiari, nei rispettivi letti, la mattina stessa dopo che il giorno precedente avevano assunto metadone ceduto dallo stesso Romboli, assente in aula e rimasto presso la comunità di recupero Cast Onlus di Spello dove si trova agli arresti domiciliari. Una condanna decisamente più contenuta rispetto a quella chiesta dall’accusa che, una volta analizzate le motivazioni, potrebbe decidere di impugnare la sentenza in appello.

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La commozione di pm e procuratore

In particolare, in aula il pm Raffaele Pesiri aveva chiesto una condanna a 18 anni di reclusione, ridotta a 12 anni dalla scelta del rito alternativo avanzata dal Romboli attraverso il proprio difensore. Dopo il pm – che durante la requisitoria, al pari del procuratore Alberto Liguori, si è commosso nel sottolineare che forse i due ragazzi potevano essere salvati – a parlare sono stati i legali delle parti civili, gli avvocati Fabio Massimo Guaitoli, Maurizio Filiacci e Giuliano Migliorati, e quindi la difesa del Romboli. Quest’ultimo era accusato di ‘morte in conseguenza di altro delitto’ (lo spaccio di metadone, ceduto ai due ragazzi e consumato insieme a loro) e ‘spaccio di stupefacenti’ per un altro episodio di cessione/consumo di metadone con i due giovani, avvenuto agli inizi di giugno 2020, ed allo spaccio di hahish e marijuana nei confronti degli stessi e di un terzo minorenne individuato a seguito delle indagini dell’Arma ternana.

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Aggravanti e attenuanti sullo stesso piano

Nella sua sentenza il giudice ha rilevato l’equivalenza fra le aggravanti contestate e le attenuanti generiche. Sul piano dei risarcimenti, il tribunale ha fissato provvisionali pari a 20 mila euro per ciascuno dei tre genitori costituitisi – la madre di Flavio e i due di Gianluca -, oltre a 10 mila euro per i tre fratelli, uno di Flavio e due di Gianluca. L’ammontare complessivo e definitivo dei risarcimenti verrà stabilito in sede civile. Per il momento Romboli resta agli arresti domiciliari presso la comunità di recupero: nulla in tal senso è cambiato dopo il giudizio di primo grado.

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L’avvocato della madre di Flavio: «Attenuanti? Mai sentita una cosa del genere»

Duro il commento dell’avvocato Fabio Massimo Guaitoli, legale della madre di Flavio Presuttari: «Il tribunale si è ‘scordato’ qualche reato, in particolare l’omicidio – afferma -. Solo lo spaccio di droga parte da 6 anni. Sono state riconosciute le attenuanti generiche ma non so su quali basi: lavoro da 43 anni nella giustizia, assisto una madre che ha perso un figlio di 15 anni e una cosa del genere non mi era capitata di sentirla, speravo di non sentirla mai. Ci sono comunque altri gradi di giudizio e c’è sempre rimedio. Se la procura impugnerà la sentenza in appello? Io me lo auguro. Mi sembravano pochi i 12 anni chiesti dal pm e lo stesso ha detto il procuratore capo. Figuriamoci 7 anni: non si può sentire». L’avvocato Carignani, difensore del Romboli, preferisce invece non commentare: «Non lo faccio mai, né in positivo né in negativo. Appello? Vedremo se ci saranno le condizioni».

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