di S.F.
I dirigenti del Comune di Terni. Sono loro nel consiglio di lunedì 23 ottobre – di norma c’è sempre qualcosa o qualcosa che finisce nel mirino in questo periodo – ad essere finiti al centro dell’attacco del sindaco Stefano Bandecchi nel corso della discussione pomeridiana. Motivo? Tutto è nato da un cenno alle tempistiche per il sottopassaggio di Cospea Alta.
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La voglia di ‘rivoluzione’ e la difesa della Fabrizi
In sostanza l’imprenditore livornese, in forma pubblica, ha dato la responsabilità delle tempistiche lunghe nei procedimenti al lato tecnico: «Noi stiamo aspettando i ‘vostri’ – l’attacco – dirigenti in questo Comune. Non vedo l’ora di trovare il modo di mandarli tutti a casa. O molti. Lo dico con serenità. I ritardi sono dovuti a loro, stanno a ‘inciuciare’ in mille cavolate. Ci sono dirigenti – ha aggiunto – che pensano di fare i bilanci come gli pare a loro, io invece lo faccio come piace a me: oggi ad esempio ho trovato soluzioni e per il verde ci sono 1,6 milioni di euro». A quanto pare dunque c’è un discreto scontro tra la sponda tecnica e quella politica. Con ogni probabilità ormai si saranno abituati a questo tipo di approccio. Un passaggio che ha fatto scattare la replica di Cinzia Fabrizi (FdI): «Basta con il denigrare la nostra amministrazione, non vorrei che si pensasse che siano i dirigenti a rallentare le procedure. Ha detto che li vorrebbe mandare tutti a casa, chiedo al presidente del consiglio – Raffaello Federighi in quel momento, ndr – di bloccare le affermazioni offensive». Finita così? Nemmeno per idea.
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Il nuovo ‘carico’
Bandecchi ha voluto aumentare il carico: «Non ho generalizzato. Ho detto i dirigenti e non gli impiegati. Molti non mi stanno bene perché non rispondono a ciò che stiamo chiedendo. Appena potrò, piuttosto che essere loro ogni tnto che se ne vanno in vita più comoda, ogni tanto farò in modo che si allontanino. Un giorno sono a Belluno, uno in Sicilia, ognuno fa ciò che gli pare. Non coincidono con la mia forma mentale. Il dirigente per me deve usare – l’accusa – i soldi che la politica gli dà per fare il lavoro, non che il dirigente ‘ordina’ al politico quanti soldi gli servono e lascia al sindaco 300 euro da usare nell’arco dell’arco dell’anno. Altrimenti possiamo stare a casa, non serve la nostra presenza. Se domani si licenziassero tutti, il Comune non perderebbe grandi cose: ne troverà altri. Non dico nulla di particolare, non me ne vogliano. Con qualcuno nemmeno ho mai parlato». Poi un esempio: «Per fare il nuovo bilancio oggi non mi hanno dato ciò che serviva, il bilancio sarà rivisto voce per voce. Di minchiate ne sono successe, fate approfondimenti su questo Comune (citata anche la Corte dei conti, ndr). Abbiamo 17 milioni di mutui da pagare ogni anno e un bilancio così non regge in nessuna azienda». Conseguenze in vista? Difficile pensare che possa essere il miglior viatico per sviluppare un buon clima. Chissà cosa pensano i singoli assessori in merito. Tra gli argomenti all’ordine del giorno – tutti atti di indirizzo con discussioni fiume e bocciature della maggioranza – la situazione del verde, indennità di funzione, Ast, la rotatoria di piazzale Marinai d’Italia, servizi sociali, Pentima e, inevitabilmente, anche l’esito della votazioni (Sergio Divina poco sopra il 2%, lista AP intorno all’1%, dato chiaramente negativo) in Trentino Alto-Adige. «Il risultato è sotto le aspettative», l’ammissione dello stesso candidato ai colleghi di giornaletrentino.it. Bandecchi ha parlato invece di «grande successo di AP» facendo il confronto con gli altri partiti (FI, M5S ecc.).