Terni, blitz Montana: gli arresti ‘reggono’

Il Riesame boccia la richiesta di annullamento delle custodie cautelari scattate a seguito dell’indagine della squadra Mobile

Condividi questo articolo su

Il tribunale del Riesame di Perugia – giudici Giuseppe Narducci (presidente), Marco Verola e Lucia Inncenzi – ha respinto l’istanza avanzata da sette delle quattordici persone arrestate nell’ambito dell’indagine antidroga ‘Montana’ condotta dalla sezione antidroga della squadra Mobile di Terni e coordinata dal sostituto procuratore Marco Stramaglia. I sette, attraverso i propri legali Massimo Proietti e Francesco Mattiangeli, nell’udienza di martedì avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Simona Tordelli o, in alternativa, l’attenuazione delle misure applicate.

TERNI, QUANDO LA POLIZIA ‘FREGÒ’ IL CLAN-MONTANA

L’istanza era stata avanzata anche da due dei tre soggetti ritenuti, dagli inquirenti, al vertice del gruppo: il 29enne Giacomo Pichierri e il padre 65enne Alfonso. Oltre a loro, il 29enne ternano Sacha Madrid Corigliano, i tunisini Mohamed Ali Amri Hnichi (33) e Kamal Hnichi (39), il peruviano Francis Paul Garcia Lunazco (33) e il torrese Marco Magliulo (42), quest’ultimo ristretto ai domiciliari (gli altri in carcere). Ora la prospettiva, in attesa delle motivazioni del Riesame, è quella del ricorso per Cassazione: «Certamente valuteremo anche questa opzione – afferma l’avvocato Proietti – ritenendo che ci siano i presupposti per un annullamento dell’ordinanza».

OPERAZIONE ‘MONTANA’, IL VIDEO DEGLI ARRESTI

Il blitz della squadra Mobile, guidata dal dirigente Davide Caldarozzi, era scattato all’alba dell’8 marzo. L’indagine aveva fatto emergere un vorticoso giro di stupefacenti convogliati a Terni, anche dalla capitale, e destinati al mercato locale. La stima degli inquirenti è che l’operazione abbia portato alla luce, e quindi stroncato, almeno due terzi del florido mercato locale della droga.

Ordinanza confermata in toto ‘Tiene’ così l’ordinanza emessa dal gip Tordelli su richiesta del pm Stramaglia. Tanto che i sette sono stati anche condannati al pagamento delle spese relative all’istanza presentata. A fronte di un esito diverso, favorevole ai sette, probabilmente anche gli altri arrestati avrebbero presentato un’istanza – in questo caso al gip – per chiedere la revoca delle misure. Un’opzione che, ora, finisce giocoforza in soffitta. Le motivazioni della decisione verranno depositate entro i prossimi 45 giorni.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli