Terni, il Comune non molla sulle riscossioni coattive: affidamento ad Ica per 15 mila atti

Sono legati agli anni 2014-2015 per le sanzioni amministrative riguardanti il codice della strada. Stop da Terni Reti, si cambia

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di S.F.

Terni Reti ha detto stop e allora si cambia con tanto di nuovo affidamento. Perché il Comune non vuole lasciare dietro niente per quanto concerne l’incasso relativo alle riscossioni coattive delle sanzioni amministrative 2014-2015 legate al codice della strada: c’è l’affidamento a Ica srl per gli atti da inviare che restano. Sono circa 15 mila. Da ricordare che c’era stata la sospensione delle attività di notifica delle cartelle esattoriali a causa della decisione governativa del 2020 per l’emergenza Covid-19.

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L’affidamento e l’urgenza

La stima complessiva della spesa per l’affidamento alla società romana è di poco superiore ai 27 mila euro. A ciò si arriva dopo che in avvio di 2017 il servizio per la riscossione coattiva – parliamo sempre di sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni del codice della strada, non pagate nei termini previssti – era stato dato in mano a Terni Reti per un triennio, poi lo scorso 27 marzo la società dell’amministratore unico Carlo Befani ha detto stop. «Ritenuto di dover provvedere, con sollecitudine, ad affidare le residue attività, consistenti nella rinotifiche di tutte le ingiunzioni temporaneamente sospese in forza delle superiori normative Covid, ovvero procedere a solleciti, preavvisi di fermi amministrativi, fermi amministrativi, pignoramenti e quant’altro necessario al fine di assicurare tutte le utili procedure finalizzate all’incasso di quanto ancora a credito dell’ente», spiega la direzione polizia Locale di palazzo Spada per questo nuovo passaggio.

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L’efficacia della riscossione e le lungaggini

Il personale di Ica – viene invece sottolineato a livello tecnico – provvederà all’analisi della «consistenza patrimoniale dei debitori mediante accesso alle banche dati nella propria disponibilità ed in quella del Comune per l’espletamento delle verifiche. Al fine di massimizzare l’efficacia della riscossione coattiva, Ica valuterà, in primo luogo, le procedure più consone in base all’entità del credito, per evitare di incorrere in lungaggini tempistiche e costi inutili. Per consentire al contribuente di richiedere la rateizzazione del debito, negli atti viene inserito un modello di comunicazione, che lo stesso può reinviare debitamente compilato». Infine un ulteriore aspetto: «Decorsi dodici mesi dall’avvio del servizio di riscossione coattiva, i carichi trasmessi in data più risalente vengono analizzati, valutando le procedure che, in base alle informazioni recepite, è stato possibile intraprendere. Qualora non sia stato possibile recuperare il credito o non sia più conveniente procedere ad altra fase esecutiva secondo i criteri di economicità ed in rapporto ai costi/benefici, verranno individuate le pratiche che formeranno oggetto di richiesta di discarico, ritenute inesigibili». La responsabile del procedimento è la tenente Manuela Schibeci. Le somme incassate confluiranno nella massa attiva del dissesto gestita dall’Organo straordinario di liquidazione.

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