Terni: «Unità sinistra? Nulla è cambiato»

Lorenzo Carletti, Rifondazione Comunista: «Una grande occasione mancata che caratterizzerà il già inesistente quadro della sinistra politica e sociale cittadina»

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di Lorenzo Carletti
Segretario Partito della Rifondazione Comunista Terni

Unità della sinistra: cambiare tutto perché nulla cambi.

Circa quattro settimane fa abbiamo condiviso una riflessione pubblica nella speranza che maturassero le condizioni per la determinazione di un opzione politica concretamente innovativa, autonoma e coraggiosa, in grado di offrire un alternativa vera a questa città ed alle alchimie politiche che l’hanno (mal)governata.

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La sfida che abbiamo lanciato contemplava un’ alleanza tra forze civiche e politiche della sinistra ternana, un laboratorio di pratica innovativa sia nelle metodologie che nei protagonismi, alternativa alle esperienze devastanti della sinistra consociativa e di potere, basata sul sostegno al protagonismo civico e popolare come chiave di rinnovamento e di autonomia della politica dalle logiche tradizionali e perdenti, sull’esempio dell’esperienza orizzontale ed assembleare di Potere al Popolo e sorretta dal contributo delle esperienze politiche che in questi anni non hanno smesso di adoperarsi per l’alternativa, mettendo a valore la militanza impegnata nel sociale, nel sindacalismo, nelle lotte ambientali.

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Ad oggi riscontriamo che il nostro sincero tentativo ha complessivamente innescato la reazione delle più retrive logiche politiciste e divisive. Prendiamo atto del pericolo che un’operazione politica, radicalmente innovativa e libera per questa città, rappresenti per alcuni settori della holding di potere ternana, che ha dominato e continua a dominare importanti settori della vita pubblica, in perfetta compatibilità e continuità con le logiche di spartizione e preordinazione che hanno oliato la cinghia di trasmissione fino alla suo strappo.

L’ASSEMBLEA DEL 18 APRILE

Una polarizzazione insensata in cui è mancata capacità di sintesi e di indirizzo, slancio di convergenza, anche dopo il grande segnale di partecipazione e di cambiamento arrivato dall’assemblea pubblica del 18 aprile tra le forze associative e politiche della sinistra ternana. Un segnale inascoltato, reso ostaggio di decisioni assunte in comitati ristretti e carbonari, al contrario del messaggio veicolato attraverso quell’assemblea.

Una grande occasione mancata che caratterizzerà pesantemente il già inesistente e frammentato quadro della sinistra politica e sociale nella nostra città, stravolto da un atomizzazione protesa alla propria auto celebrazione nella migliore ipotesi o nel consolidamento della subalternità antropologica, culturale e politica al vecchio sistema nell’ ipotesi peggiore.

Nulla di più distante dal progetto di ricostruzione di un campo politico e culturale aggregante e non autoreferenziale, rivolto alla composizione dei corpi sociali di riferimento piuttosto che ad interessi esclusivi di ceto politico. Nulla di più distante dal valore del lavoro politico e sociale prodotto in questi anni. Una riflessione che attraverserà nelle prossime ore la comunità politica di Rifondazione Comunista e che dovrà riconoscere gli strumenti politici migliori, partendo dai processi politici sostenuti in questi mesi, per dare forza ad un progetto aggregativo, non residuale, e coraggiosamente alternativo.

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