Terni, Spirito Santo: tutto bloccato, serve il Consiglio di Stato

La storica villa è ancora in mano alla Diocesi ed è abbandonata da oltre un quinquennio. C’è una questione giudiziaria da risolvere: nodo possibilità edificatoria

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di S.F.

Il compromesso per la vendita c’è da anni ma è evidente che la situazione sia in stallo da un bel po’. Per ora né riqualificazione né riapertura per Villa Spirito Santo a Collerolletta, nell’area nord di Terni: la proprietà è ancora in mano alla Diocesi di Terni-Narni-Amelia e con il gruppo imprenditoriale (c’è una multinazionale a tirare le fila) che si fece avanti per l’acquisizione è tutto da concludere. Il motivo è semplice: c’è una battaglia giudiziaria in corso e, dopo la sentenza del Tar Umbria nell’estate 2021, ora tocca al Consiglio di Stato. Il rischio che l’affare saltì c’è.

Terni, la Diocesi chiude Villa Spirito Santo

La variante della discordia

Villa Spirito Santo – un palazzo del ‘600 con circa trenta camere a disposizione, spazi utili per i meeting e ristorante – è abbandonata da oltre un quinquennio dopo che la Diocesi decise di metterla in vendita per sistemare un po’ le casse. C’è chi ha manifestato interesse nel corso del tempo e si è arrivati ad una fase avanzata dell’iter, vale a dire il compromesso. Peccato che si sia tutto bloccato perché di mezzo si è infilato il Tar Umbria per via di un doppio ricorso presentato dalla Edilizia 94 srl (difesa dall’avvocato Giovanni Corbyons) contro il Comune di Terni (Paolo Gennari) e nei confronti della Diocesi (il legale è Maria Di Paolo) tra il 2018 ed il 2019: al centro dell’attenzione c’è la variante parziale al Prg a contenuto complesso e l’approvazione della parte operativa relativa al comparto C09 di Collerolletta, «segnatamente lo stralcio della proprietà della Diocesi attribuendo l’intera edificabilità del comparto alla
predetta proprietà e classificando la proprietà della società ricorrente a zona GV (verde pubblico), esautorando ogni possibilità edificatoria». Questione tecnica e complessa, fatto sta che c’è qualche problema da risolvere tra ‘vicini’.

Terni, Spirito Santo: per ora vince l’erba

Il nodo della storia: possibilità edificatoria

Quale sarebbe il problema di fondo dunque? Per la ricorrente – in sintesi – «emergerebbe che la Diocesi Terni Narni Amelia ha chiesto ed ottenuto la riduzione del comparto, con la previsione dell’edificazione, secondo le destinazioni G2(8.2) solo sulla proprietà della Diocesi, escludendo, invece, dalle qualsiasi possibilità edificatorie l’area di proprietà della Edilizia 94 inserita nel medesimo comparto. Inoltre, la destinazione d’uso sarebbe stata ampliata in favore della Diocesi, prevedendo – in modifica all’attuale art. 125 delle Nta – anche i servizi socio-santiari, del tipo medie e piccole strutture sanitarie. Inoltre il ‘nuovo’ comparto inserisce la destinazione G2(8.2) solo nell’area di proprietà della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, peraltro in una zona prossima al boschetto di Collerolletta, generando un ingiustificato e sviante vantaggio in favore dell’Ente controinteressato». Chiesto l’annullamento di tutti i documenti – in primis delibere di giunta e di consiglio, si parla di un arco temporale che va dal 2017 al 2019 – propedeutici al via libera. Niente da fare: in parte irricevibile ed inammissibile il ricorso del 2018, inammissibile ed improcedibile il secondo. La sentenza è stata pubblicata lo scorso 9 giugno.

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La situazione attuale

Si attende il Consiglio di Stato

Ora c’è da attendere l’esito dell’appello al Consiglio di Stato. Fin quando la vicenda non sarà del tutto chiarita a livello giudiziario molto difficilmente si sbloccherà: «C’è stato interesse – le parole di Fabrizio Raggi, colui che dirigeva Villa Santo Spirito per conto della Diocesi – per il settore turistico/ricettivo, i patti erano questi. Per noi è stato un successo avere qualcuno pronto a fare un investimento, ma da tre-quattro anni è tutto bloccato». Intanto, giocoforza, la situazione dell’immobile non va di certo migliorando considerando che è fin troppo facile entrare indisturbati (da più lati). E intorno dominano i rifiuti lasciati dai soliti incivili.

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