Perugia, Gesenu: «Intrecci pericolosi»

La Lega: «La commissione d’inchiesta farà luce su un vero e proprio sistema di malagestione». Cecchini: «Non ci saranno disservizi»

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L.P.

«Non esiste un caso Gesenu, un caso Le Crete, un caso raccolta differenziata. Esiste, invece, un caso rifiuti in Umbria. Un vero e proprio sistema che coinvolge l’intero ciclo di rifiuti che i singoli scandali e le singole inchieste della magistratura, stanno ora facendo emergere nel suo complesso». E’ una posizione chiara e netta quella della Lega Nord in consiglio regionale, ma anche in ogni altra sede istituzionale sia in Umbria che a Roma. E a testimoniarlo c’è anche il sentore Stefano Candiani che, assieme a Paolo Arrigoni, ha chiesto e ottenuto l’inserimento del ‘caso rifiuti in Umbria’ all’interno della Commissione d’inchiesta sulla ecomafie. Si inizierà con la discarica Le Crete di Orvieto, a cui seguirà un’analoga attività ispettiva in tutti i siti di conferimento dell’intera regione.

La Commissione Dopo Le Crete, dove da tempo le rilevazioni indicano un alto tasso di mercurio non giustificabile, secondo la Lega, con una pregressa attività estrattiva di cinabro, la Commissione d’inchiesta parlamentare si occuperà del caso Gesenu. Ci saranno audizioni con politici e soggetti privati, amministratori locali e regionali e «finalmente verrà fatta luce sui pericolosi intrecci tra politica e malaffare che le inchieste della magistratura e le indagini del corpo forestale dello stato stanno disvelando», come ha affermato il senatore Candiani presente giovedì mattina alla conferenza stampa indetta dalla Lega Nord sul tema.

Stefano Candiani

Il senatore Stefano Candiani, Lega Nord

‘I responsabili’ Un vero e proprio sistema di malagestione che ha dei responsabili, secondo Candiani, e «di cui conosciamo il nome e il cognome. E, soprattutto, il partito di appartenenza. Il Pd, che governa questa regione da 70 anni, ha delle grosse responsabilità per quanto è accaduto e sta continuando ad accadere. Lo scontro tra Leonelli e Bocci mi fa ribrezzo – ha proseguito Candiani – così come la commistione tra pubblico e privato dove, negli anni, sono stati messi dentro amici di amici. E questo è il risultato». Non usa certo parole accomodanti il senatore della Lega Nord, per cui il sistema va totalmente resettato. «Non c’è una soluzione, non mi interessa che la gestione sia pubblica o sia privata. Mi interessa che chi gestisce un servizio, per cui i cittadini pagano, lo faccia in modo trasparente e limpido. E nel rispetto delle norme».

I nodi da sciogliere Oltre al caso Le Crete e Gesenu, per il consigliere regionale Emanuele Fiorini la commissione d’inchiesta dovrà far luce anche sui veri numeri della raccolta differenziata e se funzionano gli impianti di compostaggio e quelli di separazione dei rifiuti solidi urbani, dal momento che appena l’8 per cento dei rifiuti organici viene destinata a compost e il resto finisce in discarica, come ha ricordato Fiorini. «Se la discontinuità viene dalla magistratura – ha concluso Candiani – allora significa che la politica ha fallito. Non c’è solo mafia capitale, la mafia arriva là dove sente puzza di affari. Questo non lo possiamo più permettere, i cittadini non lo meritano». E il riferimento è anche ad Alessandro Luigi Forte, il nome uscito fuori mercoledì durante l’assemblea dei soci Gesenu dopo che Silvio Gentile aveva rassegnato le dimissioni. «E’ questo il nuovo che avanza? – chiede Candiani – E’ questo il nome che Cerroni vuole per ripulire l’immagine dell’azienda? Un uomo per cui la procura di Reggio Calabria ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito di una maxi inchiesta sulla gestione illecita dello smaltimento dei rifiuti?». E intanto già martedì 17 novembre potrebbe insediarsi la commissione d’inchiesta regionale richiesta dagli otto consiglieri di opposizione su proposta del Movimento 5 Stelle. «Ci sarà una vigilanza continua e attenta – ha spiegato Valerio Mancini – affinché si arrivi ad una gestione dei rifiuti che coniughi rispetto dell’ambiente a tariffe più contenute per i cittadini. Non si possono fare gare al maggior ribasso che non portano a scegliere le soluzioni migliori».

cecchini

L’assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini

In prefettura E intanto giovedì si è anche tenuta la conferenza dei servizi convocata dalla prefettura per la verifica della sussistenza dei presupposti per l’adozione di misure straordinarie nei confronti della GEsenu e delle società controllate, tutte colpite di rimbalzo dall’interdittiva firmata da Antonella De Miro.Sostegno alla legalità «La Regione assicura la piena collaborazione per garantire la continuità della gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e conferma il sostegno all’azione del prefetto De Miro», ha affermato l’assessore regionale all’ambiente Fernanda Cecchini.

Sostegno al prefetto «Di fronte ad un fatto gravissimo, estraneo al costume ed alla cultura umbra – rileva Cecchini – fin dal primo momento abbiamo dato pieno sostegno alla doverosa azione del prefetto Antonella De Miro, che ringraziamo per il lavoro che sta svolgendo e che è straordinario tanto più per il fatto di essere inedito nella nostra regione. Perugia e l’Umbria non possono essere infatti accomunate a realtà che non hanno tra i principi fondamentali del proprio agire politico ed amministrativo la difesa della legalità».

Il servizio Un rallentamento o un’interruzione del servizio di raccolta dei rifiuti a Perugia e in tutti i comuni compresi nell’ambito territoriale 2 in cui operano la Gesenu e le altre società ad essa collegate, comprometterebbe seriamente il sistema oltre che metterebbe a rischio il lavoro degli oltre 850 dipendenti della ditta. «Abbiamo pertanto espresso la necessità che a fronte dei necessari provvedimenti interdittivi – ha detto l’assessore – sia assicurata nei modi consentiti dalla legge la continuità di servizi essenziali per la tutela igienico-sanitario, la tutela dell’ambiente, delle popolazioni e dei territori interessati. La Regione metterà a disposizione informazioni, uffici e quanto necessario a supporto dell’azione del Prefetto». Intanto nelle prossime ore l’assessore all’ambiente si incontrerà con il vicesindaco di Perugia Urbano Barelli, per valutare le iniziative più opportune tese a garantire l’operatività degli impianti.

 

 

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