Sanità Umbria, ok dal ministero: 80 posti convenzionati nel Ternano e terzo polo

Via libera in giunta per la ‘nuova’ rete ospedaliera regionale: i posti pubblici sono 3.295. Si va avanti per l’integrazione Foligno-Spoleto

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Sanità, i documenti sulla riorganizzazione: delibera e numeri

Riorganizzazione degli ospedali con relativi fabbisogni di posti letto e nascita del terzo polo Foligno-Spoleto. C’è l’ok del ministero della Salute alla proposta regionale e giovedì mattina la giunta Tesei ha approvato l’atto. C’è di mezzo anche la questione del riequilibrio territoriale per i posti convenzionati.

I DOCUMENTI SULLA RIORGANIZZAZIONE: DELIBERA E NUMERI – LEGGI (.PDF)
30 DICEMBRE 2022: SI PARLAVA DI 95 POSTI ACCREDITABILI NEL TERNANO

L’ospedale di Spoleto

Terzo polo

La Regione spiega che c’è il parere favorevole ministeriale alla nascita del terzo polo, «integrando funzionalmente il presidio ospedaliero di Foligno (stabilimenti di Foligno e Trevi) ed il presidio ospedaliero di Spoleto (stabilimenti di Spoleto, Norcia e Cascia), «mettendo a sistema le strutture presenti e realizzando un Dea di I livello su due strutture fisiche integrate fra loro, Foligno e Spoleto, di cui la prima maggiormente dedicata all’urgenza-emergenza e la seconda all’attività programmata: ora il terzo polo potrà passare alla fase attuativa con relativi investimenti e cronoprogramma dei lavori».

GIUGNO 2022, REGIONE IN AFFANNO CON GLI ACCREDITAMENTI: PROROGA
VALUTAZIONI CONVENZIONAMENTI, PALLA AL CREVA

Coletto e Tesei

Posti letto, 80 convenzionati nel Ternano e riequilibrio

Nel documento inoltre viene definita l’offerta complessiva di posti letto pubblici che tocca quota 3.295 (2.834 per acuti e di 461 per post-acuti), «individuando in 80 i posti letto da destinare a strutture private accreditate e convenzionate nella provincia umbra che ne risulta attualmente sprovvista, ovvero quella di Terni (distribuiti nelle discipline di chirurgia generale, medicina generale, oculistica, ginecologia, ortopedia, otorinolaringoiatria e riabilitazione e rieducazione funzionale), con ben 562 posti letto ora previsti per l’ospedale pubblico di Terni, il tutto al fine del necessario riequilibrio territoriale. Vengono poi incrementati di 9 unità, ai fini dell’abbattimento della mobilità passiva, i posti letto dell’Istituto Clinico Tiberino che così raggiunge i 120».

I POSTI PRIVATI E IL RIEQUILIBRIO: LA TERNANA VA AL TAR, DA PERUGIA LA CONTROMOSSA

Ospedale Terni e Narni/Amelia

Nell’atto del 28 dicembre inoltre viene pianificata l’implementazione di diverse strutture pubbliche: «A Norcia l’ospedale per acuti con 22 posti letto e pronto soccorso h 24; l’ospedale di Castiglione del Lago con pronto soccorso h. 24, 34 posti letto per acuti e 20 posti letto per l’ospedale di comunità; l’ospedale di comunità di Città della Pieve con 20 posti letto e pronto soccorso dedicato, anche attraverso l’attivazione di una sperimentazione gestionale di partenariato pubblico-privato. Nel frattempo, la giunta regionale ha già appostato, nel bilancio previsionale recentemente approvato in assemblea legislativa, ulteriori 3,9 milioni per il progetto da 116 milioni di finanziamento del nuovo ospedale di Terni, così come proseguono le procedure già avviate per la realizzazione dell’ospedale territoriale di Narni-Amelia e per tutti i progetti Pnrr legati alle nuove case della salute ed ospedali di comunità su tutto il territorio umbro».

3 NOVEMBRE 2022, LA REGIONE CHIUDE POSITIVAMENTE LA CDS. MA PROGETTO KO

Il sindaco di Terni Bandecchi esulta

 

 
 
 
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Il commento dell’assessore regionale Enrico Melasecche

Pace (FdI): «Passo avanti fondamentale per la sanità regionale»

«L’ok del Ministero della salute al piano di riorganizzazione dell’intera rete ospedaliera regionale è un passo avanti fondamentale per il territorio, portato a termine anche grazie al determinante contributo di Fratelli d’Italia che ha lavorato sia a livello locale che nazionale, grazie ai suoi rappresentanti al Governo, in particolare con il senatore Franco Zaffini, presidente della commissione salute in Senato». Così Eleonora Pace, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia e presidente della commissione sanità. «Il nuovo piano – prosegue – rilancia in maniera determinante l’adesione dei progetti sanitari alle esigenze del territorio, visto che raggiunge i 3.295 posti letto equamente distribuiti tra la provincia di Perugia e Terni, grazie anche ai 562 posti letto ora previsti per il ‘Santa Maria’ di Terni e agli 80 da destinare a strutture private accreditate e convenzionate nella provincia ternana. Non solo, perché arriva anche il parere favorevole per il terzo polo, che integra il presidio ospedaliero di Foligno e quello di Spoleto, realizzando un Dea di primo livello. Nel piano deliberato, anche l’implementazione degli ospedali pubblici di Norcia, con 22 posti letto totali per acuti e pronto soccorso h24, Castiglione del Lago, con 34 posti letto per acuti, pronto soccorso h24 e 20 posti letto per l’ospedale di comunità, e l’ospedale di comunità di Città della Pieve, con 20 posti letto e pronto soccorso dedicato. Vengono poi incrementati di 9 unità, per abbattere la mobilità passiva, i posti letto dell’istituto clinico Tiberino che così raggiunge i 120. Inoltre, grazie all’amministrazuone Tesei, l’ospedale di Terni è nella programmazione regionale, mentre proseguono le procedure già avviate per la realizzazione dell’ospedale territoriale di Narni-Amelia e per tutti i progetti Pnrr legati alle nuove Case della salute e ospedali di comunità. Dunque – conclude Eleonora Pace – un nuovo piano che ridisegna in maniera decisiva la sanità su tutto il territorio umbro, mettendo a terra i progetti su cui Fratelli d’Italia ha da sempre lavorato, sia a livello regionale, sia tramite i propri rappresentanti al governo».

I PL convenzionati nelle due province

Lega Terni: «Passaggio epocale. Finalmente fatti concreti per il sud dell’Umbria»

«Grazie all’impegno della presidente Donatella Tesei e degli assessori regionali della Lega Luca Coletto e Enrico Melasecche, viene finalmente attuato quel riequilibrio territoriale sanitario per cui la Lega Terni sta lavorando da tempo, con la previsione di 80 posti letto da destinare a strutture private accreditate e convenzionate del ternano. Con il parere positivo espresso dal Ministero della salute vengono messe a tacere le polemiche del Pd, il cui impegno è sempre andato nella direzione di danneggiare Terni per favorire il proprio consenso elettorale». È il commento congiunto dei segretari provinciale e comunale Lega Terni, David Veller e Devid Maggiora, e del responsabile comparto sanità della Lega Sergio Armillei. «Nell’atto – affermano – vengono individuati 80 posti letto da destinare a strutture private accreditate e convenzionate, con ben 562 posti letto ora previsti per l’ospedale pubblico di Terni. Vengono inoltre stanziati ulteriori 3,9 milioni di euro per il progetto del nuovo ospedale e si conferma la volontà di proseguire con le procedure già avviate per la realizzazione dell’ospedale territoriale di Narni-Amelia. Si tratta di un passaggio epocale, raggiunto nonostante le difficoltà iniziali, grazie all’impegno profuso dalla Lega a livello locale e regionale e dopo decenni di promesse mai mantenute da un Partito Democratico totalmente disinteressato alle sorti di Terni. Basti pensare che un consigliere regionale ternano del Pd ha sempre cercato di contrastare il riequilibrio sanitario, poiché più interessato al proprio tornaconto politico che non al bene del territorio. La presidente Tesei e gli assessori Coletto e Melasecche – affermano Veller, Maggiora e Armillei – hanno saputo rispondere concretamente alle istanze del sud dell’Umbria raccolte e condivise dalla Lega Terni. La ridistribuzione dei posti letto della sanità privata convenzionata, definiti in base alla popolazione e ai bisogni delle due province, consentirà di fornire una risposta sanitaria sempre più adeguata, nella prospettiva di un’offerta di servizi potenziata dalla prossima realizzazione del nuovo ospedale pubblico sul quale sono stati fatti passi avanti decisivi, oltre che dal prosieguo del percorso avviato per la realizzazione dell’ospedale unico Narni-Amelia e dalla previsione delle nuove Case della salute e ospedali di comunità».

La suddivisione per gli 80 PL convenzionati nel Ternano

«Ora il bando dell’amministrazione ternana»

Così il capogruppo di Forza Italia a Terni, Francesco Maria Ferranti: «Dopo aver gestito l’emergenza sanitaria con le numerose, connesse problematiche e avere investito per abbattere le liste d’attesa, a Terni potrà farsi una mega clinica (o stadio-clinica) con 80 posti letto convenzionati e 42 privati. La più grande dell’Umbria. Contestualmente – afferma Ferranti – vengono portati alla cifra record di 562 i posti letto dell’ospedale pubblico di Terni. Un ottimo risultato per la sanità regionale e in particolare per l’Umbria del sud che vede anche la realizzazione del terzo polo Spoleto-Foligno. Questa, pur nelle difficoltà, è la risposta del centrodestra che ha guidato le amministrazioni dei due capoluoghi umbri e della Regione negli ultimi difficilissimi cinque anni. Ora l’amministrazione ternana deve celermente fare il bando pubblico aperto ai privati per realizzare la nuova super clinica privata di Terni con un unico problema che potrebbe mettere a repentaglio il tutto: ovvero che l’area ove dovrebbe sorgere la clinica è rimasta nella proprietà di Unicusano, cioè del sindaco di Terni. Si sbrighi a risolvere questa criticità poiché i ternani e gli operatori della sanità hanno bisogno di risposte serie. Come queste concrete che il centrodestra ha saputo dare».

M5S: «Bandecchi festeggia, ospedale verso il declassamento»

«Sul tema stadio-clinica, il sindaco di Terni esulta – scrive il gruppo territoriale M5S Terni – senza aver compreso bene la situazione. Oppure semplicemente finge di non capire. Intanto, con la delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera umbra, la giunta regionale mette nero su bianco lo smantellamento dell’ospedale di Terni con la soppressione di importanti strutture complesse come cardiochirurgia in favore di Perugia, come ampiamente denunciato nei mesi scorsi dal Movimento 5 Stelle. Si arriva persino a mettere sul piatto il declassamento dell’ospedale di Terni parlando di un’eccedenza di un DEA di II livello oltre agli accorpamenti delle unità operative complesse che passeranno dalle attuali 176 a 156. Mentre i cittadini di Terni fanno la fila al pronto soccorso e gli anziani in attesa di ricovero trascorrono la notte su poltrone o barelle nei corridoi, i politici di destra-centro che gestiscono il Comune di Terni e la Regione Umbria esultano per la privatizzazione della sanità. Si entusiasmano per il flusso di denaro che finirà nelle tasche degli imprenditori privati, i quali potranno ottenere 80 posti convenzionati, sottratti alla sanità pubblica, per un valore di otto milioni di euro all’anno. In tutto questo lo stadio e la clinica non sono al centro di questa rivoluzione, non vengono mai menzionati e non c’è alcun vincolo sul progetto. Ovviamente non c’è nessun beneficio per chi necessita di cure. Il sindaco Bandecchi continua a parlare senza rendersi conto che il suo unico risultato è ottenere un trasferimento di posti letto dalla sanità pubblica a quella privata nel territorio dell’Usl Umbria 2, senza menzionare alcun progetto o obbligo di costruire stadi o cliniche a Terni. A pagare il prezzo più salato sono Narni, Amelia e Spoleto che complessivamente perdono 65 posti, aggravando ulteriormente il carico dell’ospedale di Terni solo per garantire un reddito sicuro a privati senza alcun vincolo nei confronti della città. Una scelta che indebolisce notevolmente anche l’impatto dei 58 posti complessivi in più ottenuti grazie al governo Conte con il DL 34/2020».

«Cattiva gestione della rete ospedaliera pubblica»

In ambito Regione si espongono i gruppi Pd e M5S: «Ormai il decadimento della sanità umbra è una brutta realtà. Basta recarsi in un qualsiasi ospedale o distretto o provare a prenotare una visita per rendersene conto. Per questo siamo tutti chiamati a lavorare per salvare la sanità pubblica rendendola accessibile a
tutti. Questa giunta – evidenziano i consiglieri – continua a produrre, in assenza di uno straccio di piano sanitario regionale, atti di programmazione sanitaria con una modalità quasi pirotecnica, vista la rapidità con cui vengono modificati gli orientamenti, gli obiettivi e le scadenze temporali. La delibera adottata ieri tenta una ibridazione tra tre precedenti atti di programmazione: l’istituzione del cosiddetto ‘terzo polo’ tra Spoleto e Foligno; il supposto piano di efficientamento della spesa sanitaria ed un riordino della rete ospedaliera, tutto proteso a salvaguardare le opportunità per l’ospedalità privata e trascurando, in
maniera colpevole, i problemi della rete pubblica che di fatto lascia sul campo 20 strutture complesse, di cui 7 solo dalla istituzione del cosiddetto ‘Terzo polo’ Foligno- Spoleto, con accorpamenti, che penalizzano fortemente alcuni ospedali. Questo atto si caratterizza, tra l’altro, per la totale mancanza di qualsivoglia
tracciabilità delle responsabilità sul piano tecnico in merito alla sua formulazione, mancando la figura dell’istruttore, del dirigente attestante la legittimità dello stesso, nonché del direttore come si evince dall’atto pubblicato. Sono ormai incontrovertibili i dati che indicano la cattiva gestione della rete ospedaliera pubblica,  soprattutto non sussiste alcun presupposto né di tipo logico, né economico, né giuridico per allargare ulteriormente l’offerta dei posti letto a pagamento del servizio sanitario regionale, peraltro già con notevoli problemi di equilibrio economico delle aziende sanitarie, a imprenditori privati. Non
viene infatti rispettato il parametro 3,7×1000 abitanti previsto dalla legge, essendo diminuita la popolazione in Umbria dal 2016 ad oggi, e quindi
quanto previsto nella Dgr, assunta in modo discrezionale, è del tutto sbagliato. Va anche sottolineato che l’iniziativa imprenditoriale esclusivamente
privata in ambito sanitario non necessita di programmazione né di pareri del ministero mentre i posti letto pubblici o convenzionati, che sono sempre pubblici, sono oggetto di programmazione e non possono aumentare in virtù del parametro esposto. Quindi la delibera, da questo punto di vista, risulta illegittima, a meno che non venga esplicitato che gli 80 posti pubblici convenzionati, non si intende ricavarli a scapito delle strutture ospedaliere o equiparate previste dalla Dgr 212/2016, che viene utilizzata per cristallizzare la situazione. Peraltro l’inganno è nei dettagli, come noto, e a leggere la delibera – continua la nota -, per quanto riguarda la vicenda stadio-clinica a Terni, ci si rende conto che la giunta quando affronta il tema della programmazione dei posti letto privati fa esplicito riferimento alla disciplina dell’art.8 quinquies del D.Lgs 502/92 che prevede requisiti specifici e procedure selettive periodiche per l’affidamento delle convenzioni e non la legge stadi, rendendo fake news le dichiarazioni roboanti dei politici di destra, di fatto una nuova narrazione buona per le campagne elettorali, ma dannosa per la città di Terni. Facciamo notare che la delibera in questione non è neanche esecutiva, rimandando ai tecnici l’attuazione della stessa assunta in modo del tutto discrezionale, anche in relazione a pareri del ministero. È assurdo assumere un atto con procedura di mera discrezionalità ( art.17
comma 1 regolmmento giunta) su una materia disciplinata dalle legge, che stabilisce criteri rigidi da rispettare. Tra l’altro, dopo un accurato controllo, ci risulta che il parere del Ministero, che auspichiamo venga reso pubblico, non si esprimerebbe sui posti letto privati o privati convenzionati. Questa mattina – fanno sapere ancora i consiglieri Pd e M5S – abbiamo provveduto ad effettuare un accurato accesso agli atti, che sottintendono la delibera, che porteremo
all’attenzione dei cittadini, perché legata alla salute delle nostre comunità, e degli organi dello stato competenti ai fini della valutazione di legittimità dal punto di vista giuridico e contabile. Si tratta, infatti, anche di una situazione che aggraverebbe ulteriormente il dato tra costo e servizio erogato. La stessa Corte dei Conti, da parte sua, nel giudizio di parifica, ha più volte richiamato l’attenzione della giunta su una gestione più efficiente della rete ospedaliera. Nella delibera in questione, oltre ai posti letto e molto altro, si parla anche dei pronto soccorso e di improbabili collaborazioni pubblico-privato, senza tenere conto che questo
tipo di strutture devono avere alle spalle un vero ospedale, altrimenti si rischia di tornare indietro di trent’anni con grave nocumento per i cittadini. Anche rispetto alla medicina di territorio viene fuori molto fumo quando invece servirebbe una riorganizzazione sensata che necessita ovviamente di una forte volontà politica regionale e nazionale. Soprattutto dopo l’emergenza Covid è ora di pensare ad un nuovo modello di sanità e quindi a un nuovo modello di convenzione dei mmg che è nelle mani del Governo nazionale, ai fini della attuazione di vere case di comunità. Tuttavia – concludono – nel frattempo abbiamo il dovere morale di fermare questa deriva che in Umbria sembra purtroppo inarrestabile, a partire dall’atto prodotto. Dobbiamo salvare la sanità pubblica e renderla accessibile a tutti».

Il forum sanità del Pd di Terni

«La Dgr 1339 del 28 dicembre scorso – scrive il forum sanità del Pd – è l’ennesimo provvedimento di ‘galleggiamento’ adottato dalla giunta Tesei che, confermando la rinuncia a ogni forma di seria programmazione del Ssr, emana misure  disorganiche, utili ad alimentare i traballanti tavoli ministeriali e a compiacere i gruppi interessati a maggiori quote di privatizzazione. A fronte di un stato sempre più sofferente del Servizi sanitario regionale, testimoniato da liste di attesa ingovernabili, pronto soccorsi delle città in grave affanno e indicatori di salute declinanti, vengono adottati atti che non affrontano in prospettiva le necessarie riforme del Ssr, quali quelle indotte dal PNRR sanità, ma servono solo ad alimentare una narrazione utile ad una campagna elettorale continua. Una lunga interlocuzione con il Ministero della Salute, conclusasi sotto forma di monitoraggio del Piano di riordino delle rete ospedaliera adottato nel 2016 dalla giunta di centro sinistra, lascia sul campo rispetto a quest’ultima 20 strutture complesse, alcune anche piuttosto importanti, di cui 7 solo dall’accorpamento dei presidi di Spoleto e Foligno sotto forma di terzo polo, programma anche la parte relativa ai privati del Ssr (sia convenzionati che privati-privati) sottraendo di fatto risorse al resto della rete ospedaliera, sia economiche che di posti letto. E questo in quadro di difficoltà crescenti del Ssr, ogni anno più rilevanti, di sostenibilità complessiva del sistema e rischio commissariamento/innalzamento dei livelli di prelievo fiscale. Talune interpretazioni diffuse in città hanno poi del surreale: l’azienda ospedaliera non vede aumentare i posti in dotazione neanche di tutte le unità previste dal Decreto 34/2020 sul potenziamento delle Terapie intensive; per gli 80 posti letto programmati per i privati convenzionati per la Provincia di Terni la delibera richiama esplicitamente la disciplina dell’art.8 quinquies del D.Lgs. 502/92, come modificato dalla legge per la concorrenza, che prevede requisiti e procedure per l’affidamento ad evidenza pubblica e periodiche, senza alcun riferimento alla cosiddetta legge stadi, smentendo di fatto ogni rapporto con  il progetto ex Ternana calcio finalizzato alla costruzione del nuovo stadio cittadino. Siamo quindi all’uso strumentale se non peggio della programmazione sanitaria, in un continuo eccitamento degli animi e degli interessi  che perde di vista ogni serio ragionamento sullo stato di salute della popolazione, sui bisogni effettivi e nuovi da affrontare e sulla necessità inderogabile di salvare il patrimonio collettivo costituito dal servizio sanitario nazionale».

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