Sanità in Umbria: «Nessun atto a favore dei privati». Nodo spesa farmaceutica

I vertici della Regione hanno fatto il punto sullo stato dell’arte: investimenti, sviluppo e problemi

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Liste di attesa, spesa farmaceutica e, in generale, la situazione del sistema sanitario regionale con gli sviluppi in arrivo. Sono i temi trattati mercoledì mattina a Perugia: focus sulla sanità in Umbria dopo le anticipazioni di martedì riguardanti in particolar modo i nuovi ospedali di Terni e Narni-Amelia.

I DATI NUMERICI
NUOVI OSPEDALI NEL TERNANO: 184 MILIONI DALL’INAIL

Ricoveri, anziani ed investimenti

In apertura ci ha pensato la presidente Donatella Tesei a fare il punto della situazione: «Con il covid che ha fatto aumentare il numero dei ricoveri non è stata cosa facile, soprattutto in Umbria con una popolazione anziana che non sempre è possibile curare a casa. Ormai da tempo era necessario intervenire sul mosaico della sanità umbra» le sue parole in merito alla realizzazione del nuovo blocco funzionale per l’ospedale di Terni (100 milioni di euro) e dell’ospedale di Narni Amelia per 84 milioni di euro. A palazzo Donini presenti anche l’assessore alla sanità Luca Coletto, il direttore regionale Massimo D’Angelo, l’amministratore unico di Punto Zero Giancarlo Bizzarri ed il coordinatore della cabina di regia per la governance farmaceutica Fausto Bartolini.

ESTATE 2022, L’AFFANNO SUGLI ACCREDITAMENTI
USL 2, SPESA FARMACEUTICA: QUALCOSA NON VA

Nodo spesa farmaceutica e privati

La nota dolente è la spesa farmaceutica, dove l’Umbria è prima in graduatoria in Italia: «Evidenziato che la necessità di efficientare e riqualificare la spesa sanitaria umbra nasce soprattutto dall’indicazione, più volte ripetuta da parte del Mef in sede di tavolo di verifica degli adempimenti, nonché dai rilievi della Corte dei Conti espressi in sede di giudizio di parifica al rendiconto finanziario della ru 2021 e dalla stessa Aifa». Focus sui privati: «Sfido chiunque a trovare un solo atto approvato dalla giunta Tesei a favore della sanità privata. Al contrario in alcuni casi abbiamo risanato problematiche che venivano da lontano. Queste notizie creano ansie inutili – le parole dell’assessore veneto – nei cittadini insieme a quella della paventata chiusura di alcuni presidi ospedalieri, cosa assolutamente non vera. Non si chiuderà nessun ospedale ma si riconvertirà, se necessario, e si farà tutto come previsto dalle norme senza toccare in nessun modo i diritti dei cittadini, anzi per garantire le migliori prestazioni nella maniera più appropriata». Sulla spesa farmaceutica D’Angelo ha voluto sottolineare che «Umbria è la regione in cui le prescrizioni segnano un numero decisamente più alto per quantità di farmaco e alto costo, ha ribadito la necessità di portare le aziende sanitarie verso un riequilibrio garantendo però la salute della popolazione. Non tagli alle prescrizioni quindi, ma appropriatezza secondo le indicazioni dettate dall’Agenzia italiana del farmaco». Per il 2022 la proiezione di costo per la spesa farmaceutica – i dati li ha illustrati Bartolini – è di poco superiore ai 484 milioni di euro contro un tetto nazionale fissato a 351 milioni. Lo sbilanciamento è dunque di oltre 133 milioni.

LA PROTESTA A TERNI: «NO PRIVATI, NO CONVENZIONI»

Il personale e le liste di attesa

Per quel che concerne il personale la Regione ha «stipulato una convenzione con Agenas per la definizione degli standard di personale e per assicurare le cure ai cittadini da una parte e l’efficienza del sistema dall’altra, così com’è in corso un’interlocuzione con le organizzazioni sindacali proprio sul versante delle assunzioni del personale che ha portato anche all’accordo per la valorizzazione del personale impiegato durante la fase dell’emergenza sanitaria». Bizzarri si è focalizzato sul piano per il contenimento delle liste di attesa: nel periodo da marzo ad agosto 2022 «la diminuzione dei percorsi di tutela (PdT) in Umbria è rilevante: infatti, nei mesi precedenti i pdt erano 30.000-35.000 ogni mese (marzo-giugno) mentre in luglio e settembre scendono circa 14.000, pertanto la riduzione è di oltre il 60%», specifica la Regione. «Per la radiologia convenzionale (rx), si passa da circa un migliaio di prestazioni in PdT ogni mese a praticamente nessuna prestazione in pdt».

Apertura agende in overbooking

L’analisi di Bizzarri ha inoltre puntualizzato che «che l’allargamento delle zone di garanzia ha avuto il suo effetto caratterizzato da una riduzione del 60% nell’utilizzo dei pdt, aumento di 30 punti percentuali delle prestazioni inserite nei PDT che rispettano i RAO, riduzione di circa 80% dei gg medi di attesa per le prestazioni inserite nei pdt che non rispettano i Rao. La prossima apertura delle agende in overbooking e la messa a disposizione delle agende a Cup regionale aumenterà (a partire da metà ottobre) questo risultato. Infine risulta che con le nuove zone di garanzia (da singolo distretto ad azienda/regione) i pazienti non vengono prenotati in località più lontane rispetto a prima, quindi sostanzialmente la situazione è invariata».

La soddisfazione della Pace (FdI)

«Finalmente un traguardo raggiunto con lo sforzo, il sostegno e la volontà di chi ci ha sempre creduto». Con queste parole Eleonora Pace, presidente della commissione sanità della Regione Umbria e capogruppo di Fratelli d’Italia, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto con la firma del Dpcm che prevede il finanziamento da parte dell’Inail di 84 milioni di euro per l’ospedale di Narni e Amelia e di 100 milioni per l’ospedale di Terni. «Il percorso intrapreso – prosegue l’esponente di FdI – che porterà alla realizzazione dei due nuovi ospedali pubblici, denota il costante impegno di questa giunta e di questa maggioranza nel dare risposte concrete alle esigenze dei cittadini e al territorio. Dopo venticinque anni di promesse inconsistenti e mai mantenute, finalmente un atto importantissimo, propedeutico alla definizione del percorso che prevede la costruzione di due opere strategiche per l’intero territorio regionale. Nonostante i ritardi procedurali dovuti all’impatto della pandemia e la difficile gestione delle innumerevoli criticità dovute ad essa, l’impegno di questa amministrazione regionale per la realizzazione delle due nuove strutture sanitarie è stato totale e questo dimostra ancora una volta quanto si è sensibili alle esigenze del cittadino. Quindi non più promesse ma atti concreti che mettono finalmente la persona al centro di scelte lungimiranti, in un’ottica di riorganizzazione efficiente ed efficace di tutta la rete ospedaliera regionale». In conclusione la presidente della commissione sanità ringrazia «la presidente Tesei e l’assessore Coletto per aver raccolto le sollecitazioni di Fratelli d’Italia a riguardo. Uno dei primi temi che affrontai, all’indomani della mia elezione in consiglio regionale e prima anche di ricoprire l’incarico di presidente della commissione sanità, fu proprio quello di attenzionare alla presidente e all’assessore la strategicità dei due nuovi plessi ospedalieri in un territorio, quello dell’Umbria sud, dove le giunte precedenti hanno totalmente azzerato gli investimenti in edilizia sanitaria. Abbiamo fatto un percorso lungo e in alcuni momenti anche pieno di ostacoli che sembravano insormontabili ma che io e il mio partito abbiamo convintamente sostenuto; abbiamo lavorato silenziosamente, lontani dai clamori e senza cadere nella polemiche sterili con i detrattori, consegnando oggi alla provincia di Terni e ai suoi cittadini un’opportunità storica da concretizzare nel minor tempo possibile».

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