Terni, quattro omicidi: 2015 sporco di sangue

Dalla tragedia di Santa Maria Maddalena a quella di via Piemonte sono passati quasi 365 giorni. E la città si interroga su sé stessa

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Una lunga scia di sangue che unisce fatti diversi fra loro, ma accomunati da brutalità, violenza e da un profondo degrado, morale prima che materiale. Dall’omicidio della 69enne Gabriella Zelli Listanti a quello del 20enne Oltjan Nela, morto in seguito all’accoltellamento avvenuto lo scorso 8 dicembre in via Piemonte, è trascorso un intero anno. In mezzo, decine di casi di cronaca – molti dei quali risolti dagli inquirenti – che gettano un’ombra sul 2015 della città di Terni. E l’anno precedente non era stato, purtroppo, migliore.

Gabriella Zeli Listanti

Gabriella Zelli Listanti

Santa Maria Maddalena È la sera del 13 gennaio 2015. Gabriella Zelli Listanti, ternana di 69 anni, apre la porta di casa e si trova di fronte i ladri che la stanno svaligiando. Uno di loro imbraccia un fucile e la colpisce con la canna all’addome: un colpo violento che causa uno shock emorragico. La poveretta muore lì mentre i suoi assassini riescono a fuggire. Le indagini convergono subito su quattro soggetti di nazionalità albanese già implicati nell’operazione Milot con cui la polizia aveva sgominato un’associazione a delinquere specializzata nei furti in appartamento. Vengono indagati anche per l’omicidio di strada Santa Maria Maddalena ma poi la procura chiede l’archiviazione, dando vita ad un braccio di ferro con i familiari della donna che, invece, chiedono che l’indagine vada avanti.

David Raggi

David Raggi

Piazza dell’Olmo È la sera del 12 marzo, in piazza dell’Olmo c’è ‘movimento’, la gente chiacchiera, scherza e beve un bicchiere in compagnia. Tutto tranquillo, fino a quando non spunta fuori un tipo su di giri che dà in escandescenze fuori da ristorante e poi di fronte a un locale, il People. È ubriaco ma chiede ancora da bere: il barista si rifiuta e allora scatena di nuovo il pandemonio. Qualcuno cerca di bloccarlo e chiama la Volante ma all’improvviso l’uomo – il 29enne Amine Aassoul, marocchino e clandestino in Italia – si rialza da terra e ‘punta’ un giovane un po’ defilato, il 27enne ternano David Raggi: «Che guardi?», gli chiede. Ma David alza le braccia come a dire ‘non sto facendo nulla’. Amine Aassoul non ha pietà e lo colpisce al collo con lo stelo di un calice: David morirà dissanguato durante il trasporto in ospedale. Il 29enne verrà arrestato poco dopo dalla polizia. Si è appena consumato uno dei fatti di sangue più sconvolgenti che Terni ricordi. Sei mesi dopo, a settembre, arriva la condanna a 30 anni di carcere ma la vicenda, anche sul piano giudiziario, è destinata a proseguire.

Giulio Moracci, la vittima

Giulio Moracci, la vittima

Gabelletta Il 28 aprile il 91enne Giulio Moracci e sua moglie, Fioranna di 87 anni, sono nella loro casa di via Andromeda. Hanno appena pranzato e l’anziano va in camera a per riposare un po’. A un certo punto qualcuno suona alla porta: la signora ha appena il tempo di aprire e due giovani la aggrediscono. Sono rapinatori, con tanto di ‘palo’ in un’auto poco distante e basisti in città. Mentre cercano di arraffare tutto ciò che trovano, uno dei due va in camera e immobilizza il povero Giulio Moracci: gli lega le mani con una corda, gli tappa la bocca con il nastro adesivo e poi lo lascia con la testa rivolta sul cuscino. L’anziano si sente male, il suo cuore non regge a quella situazione e muore soffocato. I carabinieri, che li tenevano già d’occhio da ore, intervengono e li arrestano. Stessa sorte per il ‘palo’ e i basisti: sei persone in tutto. La signora Fioranna riesce a salvarsi e ora è la prima a chiedere che venga fatta giustizia.

Oltjan Nela, morto ad appena 20 anni

Oltjan Nela, morto ad appena 20 anni

Via Piemonte L’8 dicembre è festa e la notte prima nella discoteca Lo Scalo si balla. E si beve. Un giovane approccia una ragazza ma il fidanzato, e i suoi amici, non ‘gradiscono. Nasce una collutazione che si sposta all’esterno del locale dove il 20enne Oltjan Nela viene accoltellato all’addome dal connazionale Majec Mjeshtri, 21 anni. Il colpo, portato con un coltello di appena sei centimetri, gli recide parte dell’intestino e lesiona l’aorta addominale. Gli agenti lo ritrovano poco dopo, riverso a terra a pochi metri di distanza dal locale, già gravissimo. Morirà dopo quasi due giorni di agonia in ospedale. Le indagini lampo della polizia portano all’arresto di quattro persone, l’autore del fatto e tre ternani che avrebbero preso parte al pestaggio: tutti già noti alle forze dell’ordine. Ora sono in carcere, accusati di concorso in omicidio.

Gabelletta, Giacomo Bartollini spara ad Alessandro Rossi dal terrazzo - 13 settembre 2015 (4)

L’arresto di Giacomo Bartollini

Ancora sangue A questi, si aggiungono altri fatti di sangue, dove altre vite hanno rischiato di essere spezzate per un gesto folle. Come quello compiuto il pomeriggio del 14 settembre dal 24enne Giacomo Bartollini. È in casa con un amico, al quarto piano di una palazzina di Strada del Ponticello: con sé ha una pistola pescata chissà dove. Vuole provarla, va in terrazza e spara, così, a caso. Il colpo raggiunge il 41enne Alessandro Rossi che si trova a una settantina di metri, nella sala da pranzo della sua casa di via Omega, insieme a moglie e figlio. Stanno guardando la televisione, in quella che sembra una domenica tranquilla, come altre. Il proiettile sfonda l’infisso, rimbalza e lo raggiunge all’emitorace sinistro. L’uomo riuscirà a salvarsi per miracolo mentre lo ‘sparatore’ finisce in carcere, arrestato dai carabinieri del Nucleo investigativo. Altri fatti, come quello dello scorso luglio in via della Rinascita, riportano alla mente quanto accaduto a David Raggi: un giovane tunisino viene ferito al volto con un pezzo di vetro – una ferita suturata con venti punti – solo per aver tentato di calmare due soggetti che avevano infastidito la barista di un locale. Entrambi 22enni, un marocchino e un italiano, verranno denunciati dalla polizia.

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