Pista Santa Giuliana: «Impegni disattesi»

Perugia, doveva diventare come uno stadio inglese ma i lavori non sono mai iniziati e gli atleti sono costretti ad allenarsi altrove

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Il tweet del comune

Dovevano riaprirsi sabato i cancelli dello stadio Santa Giuliana ed accogliere gli atleti con una pista nuova di zecca. Le porte, invece, si sono aperte solo per chi gioca a rugby. Per chi pratica atletica, invece, non c’è nessun certezza su quando ci si potrà tornare ad allenare. Intanto sotto gli occhi di tutti c’è un impianto in grandissima sofferenza, con una pista da corsa inutilizzabile e i materassi per il salto in alto accatastati su un angolo del prato, appena rifatto, che ospiterà solo i rugbisti.

I proclami A luglio 2017 era stato lo stesso assessore allo sport Emanuele Prisco ad annunciare che la pista di atletica sarebbe stata rifatta ex novo entro l’anno, con partenza dei lavori ad agosto. Sul piatto 740 mila euro più altri 250 mila per i servizi aggiuntivi e la manutenzione dello stadio. «Ma ad agosto non si è mosso nulla – commentano oggi alcuni giovani atleti – ora è finito anche settembre e i lavori non sono mai iniziati»

La pista

Stadio chiuso In tutti questi mesi il campo è stato chiuso, non solo a luglio, durante Umbria Jazz, mentre gli atleti si sono dovuti continuare ad allenare a Bastia Umbra, ma anche in agosto, proprio quando sarebbero dovuti partire gli interventi. C’è stata poi la manifestazione dello street food, spostata al Santa Giuliana per motivi di ordine pubblico all’ultimo minuto, in occasione della partita Perugia-Frosinone, calendarizzata un mese e mezzo prima, ma oggi il campo risulta aperto solo per il rugby.

I lavori Era il 1937 quando il comune di Perugia predispose il primo progetto del campo sportivo, tra l’antico monastero di Santa Giuliana e via XX settembre. Nel 1975 arrivò la serie A proprio sul campo del Santa Giuliana per il Perugia dei Miracoli, ma da allora i grandi progetti per la realizzazione di uno stadio per l’atletica sono rimasti su carta. Quest’estate gli annunci del rifacimento della pista, anche grazie ai fondi stanziati dalla fondazione Cassa di risparmio. La riqualificazione complessiva per un milione di euro dovrebbe prevedere un primo stralcio con il rifacimento del manto sintetico, la demolizione delle recinzioni esistenti, la realizzazione di una fascia di rispetto esterna e di una balaustra di bordo pista, il completamento recinzioni per una fine lavori che, su carta, è prevista per la fine dell’anno. Così, finalmente, lo stadio potrebbe ospitare campionati nazionali.

Lo striscione di protesta

Promesse non mantenute «Come mai – si chiedono oggi gli atleti – si fanno promesse che non vengono rispettate? Non ci sono più i soldi? Oppure si pensa solo al calcio e nessuno si interessa dei progressi e delle medaglie di uno sport come l’atletica?». Dal profilo twitter del comune, intanto, un nuovo indizio. Le porte dello stadio si chiuderanno di nuovo, dalla prossima settimana, perché cominceranno le verifiche tecniche per l’aggiudicazione definitiva dei lavori di riqualificazione della pista. Si riuscirà a riconsegnare lo stadio ristrutturato entro la fine dell’anno?

Il Pd: «Latitanza strategica» «Dopo la tanto fallimentare quanto decantata gestione della Kronogest, durata pochi mesi, continuano le scelte incomprensibili e la latitanza strategica di Sindaco ed Assessori sulle problematiche di atleti ed associazioni – dicono i consiglieri Bori e Bistocchi – oltre alla questione del Rugby, in cui per capriccio bambini e genitori vengono lasciati fuori da un campo non utilizzato ma sbarrato da un lucchetto contro ogni regola e convenzione mentre il comune rimane muto, si aggiunge ora anche l’emergenza atletica Leggera e Santa Giuliana. Problematica non nuova, a dire la verità, noi la denunciamo dal 2014 e gli atleti hanno lanciato da tempo la campagna Salviamo l’Atletica a Perugia per sensibilizzare la cittadinanza anche attraverso i social network.

Intanto gli atleti gareggiano «Mentre i nostri atleti disputano la finale oro, sarebbe a dire la serie A dell’atletica, noi chiudiamo la pista e li costringiamo ad andare ad allenarsi in altri comuni. Contemporaneamente, nello stadio, chiuso solamente alla pratica sportiva, si svolge ogni tipo di evento: non ultimo un festival dello street food che ha danneggiato prato e struttura. Scelte scellerate ed incomprensibili. Ogni perugino ha a cuore il Santa Giuliana – dicono i consiglieri Pd – sia perché è stato lo stadio storico del Perugia Calcio, sia per la sua destinazione successiva a casa dell’atletica leggera cittadina: già dall’inizio del mandato, nel 2104, erano disponibili 500 mila euro della Fondazione CaRiPg e 150mila dal bilancio comunale per il rifacimento della pista. Negli anni passati era stato redatto un progetto, dell’importo complessivo di euro 1.280.664,43 finanziato dalla Regione con fondi europei Por Fesr 2007-2013, che teneva conto delle distinte esigenze legate sia all’attività sportiva sia allo svolgimento di grandi eventi pensando una ristrutturazione globale dell’impianto tale da trasformarlo in Arena adatta ad ospitare varie manifestazione ludico-sportive e musicali. Mesi fa, durante una conferenza stampa, l’Assessore Prisco ha annunciato in pompa magna l’inizio dei lavori di riqualificazione del Santa Giuliana per l’estate e il loro termine prima dell’autunno. Al contrario non sono mai partiti e il Comune ha rettificato comunicando la riapertura del campo di atletica così come era, in condizioni sostanzialmente impraticabili e pericolose per la salute degli atleti, senza nemmeno averci messo le mani pur avendolo tenuto chiuso per mesi. Ora registriamo l’ennesimo clamoroso cambio di posizione: è un caso senza precedenti nel panorama sportivo in Italia, una confusione che diventa incomprensibile e inconcepibile per tutti».

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