«Terni non è sicura. Abbiamo chiesto l’utilizzo dell’Esercito»

Conferenza stampa del vice sindaco Corridore e del consigliere Federighi. «Nessun nuovo agente. Forse perché qualcuno dice che qui va tutto bene»

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«Terni non è una città tranquilla e i fatti lo dicono chiaramente. Il Comune può spingersi fino ad un certo punto, in linea con quanto previsto dal ‘Patto per Terni sicura’, e le sue azioni le ha intraprese. Amareggia che i potenziamenti delle forze di polizia siano avvenuti solo a Perugia, mentre Terni non ha visto alcun agente assegnato di recente. Forse questo accade perché chi è preposto, comunica che la nostra città è sicura». A parlare è il vice sindaco Riccardo Corridore che mercoledì mattina, insieme al consigliere comunale di maggioranza, con delega ai temi della sicurezza, Raffaello Federighi, ha fatto il punto. Anche alla luce dei recenti e costanti furti che hanno colpito tanto i privati cittadini quanto gli esercenti, in centro e non solo.

VIDEO – CONFERENZA STAMPA SICUREZZA A TERNI: LITE FERRANTI (FI) – CORRIDORE (VICE SINDACO)

Le telecamere e le assunzioni

«In quasi dieci mesi di amministrazione – ha detto Corridore – abbiamo installato 22 telecamere ed altre 32 sono previste una volta conclusa la procedura di affidamento (la stima è che quelle nei parchi vengano installate entro il prossimo giugno, ndR) basata sul finanziamento ottenuto dal ministero dell’Interno». Sul fronte assunzioni in polizia Locale, il vice sindaco ha ribadito che «sono 39 in tutto e a breve le completeremo. Ci sembra un’azione concreta per sostenere un Corpo che, quando questa amministrazione è entrata in carica, era semplicemente dimezzato».

Federighi e Corridore

I vigilantes Unicusano

Sul progetto Unicusano (l’università privata di proprietà del sindaco Stefano Bandecchi, ndR) che prevede l’impiego per un anno, a Terni, di vigilantes Securpool h24 – 3 di giorno e 8 di notte -, il vice sindaco ha spiegato che «finora è mancato il coordinamento, un’integrazione con le altre forze di polizia, che abbiamo chiesto due volte al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto. Dopo le dichiarazioni del sindaco in consiglio comunale, ci è stata chiesta una relazione circa le attività dei vigilantes a Terni ma abbiamo semplicemente risposto che, trattandosi di un progetto di ricerca Unicusano, è la stessa università a dover relazionare in merito. Così abbiamo chiesto una nuova convocazione del Comitato per affrontare la questione e ora siamo in attesa di una risposta».

Le proteste

«Condividiamo i cartelli affissi dai negozianti di Terni che, correttamente, chiedono al prefetto di attivarsi per incrementare la sicurezza – ha concluso Corridore -. D’altronde questo è un tema che a noi sta particolarmente a cuore, come già evidenziato in campagna elettorale, e anche lo stesso sindaco Bandecchi ha chiesto (la lettera è stata formalmente inviata il 27 marzo al prefetto di Terni, ndR) l’utilizzo dell’Esercito, nell’ambito della legge nazionale e del progetto ‘Strade sicure’, come deterrente a fronte di una situazione che presenta delle criticità».

«C’è un problema di sicurezza percepita»

Altri dettagli sono giunti dal consigliere di AP Federighi: «La competenza esclusiva sulla sicurezza è dello Stato che la esercita sul territorio tramite il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto e che vede alcuni membri permanenti, come i vertici delle forze dell’ordine. Nell’ambito del Cosp, il Comune di Terni ha sempre collaborato lealmente, offrendo il proprio contributo di idee e un’azione propositiva. Non esiste alcuna contrapposizione perché, pur avendo ruoli istituzionali diversi, gli obiettivi sono gli stessi per tutti». Circa la sicurezza a Terni, «se i freddi dati statistici non sembrano allarmare, la sicurezza percepita, di contro, si è affievolita. Perché ci sono reati in controtendenza, come quelli contro il patrimonio o legati allo spaccio di stupefacenti. E il Comune sta facendo il suo, con nuove assunzioni nella polizia Locale, l’installazione di ulteriori telecamere di sorveglianza, il progetto di vigilanza Unicusano. Quest’ultimo – ha detto Federighi – è stato utile come dimostra la diminuzione degli atti vandalici. I vigilantes svolgono compiti normalissimi, di controllo degli edifici comunali e segnalando alle forze di polizia ogni potenziale reato. Ciò che proponiamo al Comitato presieduto dal prefetto è una integrazione fra guardie giurate e forze dell’ordine che potrebbe portare benefici a tutti, ovviamente nell’ambito del Piano di sicurezza del territorio». Poi sul ricorso all’Esercito: «Lo prevede la legge 125 del 2008 e Terni rientra pienamente nelle ‘aree densamente abitate’ che potrebbero ricorrere a tale misura che incrementerebbe senz’altro la percezione di sicurezza».


Reazioni

Alla conferenza stampa seguono reazioni politiche. Come quella del segretario locale della Lega, Devid Maggiora, secondo il quale «ammettere che Terni non è una città sicura, dopo quasi dieci mesi di amministrazione Bandecchi, è come dichiarare la propria sconfitta. Il vice sindaco Corridore e il consigliere Federighi – afferma Maggiora – si dicono incapaci di intervenire in maniera concreta su un comparto fondamentale per la città e per i suoi abitanti. Ricordiamo che il sindaco è responsabile della sicurezza ed è stato lui stesso in campagna elettorale ad affermare di essere in grado di rendere Terni una città sicura in pochi mesi. Il suo fallimento è ormai sotto gli occhi di tutti, considerati gli episodi quotidiani di microcriminalità legati a furti, spaccio, risse e scippi, e non servirà nascondersi dietro le parole del vice sindaco che fa di tutto per scaricare la colpa sugli altri, senza fare un briciolo di autocritica. Evidente come lo strumento delle guardie private giurate sia stato reso inefficace dal sindaco stesso che ha preferito attivarlo senza nemmeno avviare una sinergia con prefetto e questore. Non sono stati realizzati interventi significativi in relazione alla videosorveglianza e non è stato fatto nulla in tema di decoro e illuminazione urbana. Le 60 assunzioni di polizia locale erano solo una promessa elettorale e oggi Bandecchi fa fatica ad assumerne 20, con il risultato che, tra pensionamenti e partenze, ci sono su strada meno agenti rispetto a quando si è insediato. Di tutto questo non c’è traccia nelle parole del vice sindaco che come al solito si dimostra totalmente inadeguato al ruolo ricoperto. Abbiamo sentito solo scuse e uno scaricare le responsabilità sul prefetto e sul Governo, senza mai ammettere le proprie mancanze. Un atteggiamento – conclude il segretario della Lega di Terni – non adatto a chi amministra da dieci mesi e dovrebbe lavorare per garantire la sicurezza dei cittadini. Sindaco e vice sindaco la smettano di essere in perenne campagna elettorale in giro per l’Italia e inizino a fare qualcosa di concreto per la città». Per il coordinamento provinciale di Forza Italia Terni «è innegabile che la città abbia affrontato sfide legate alla sicurezza. I dati statistici, la cronaca quotidiana e le esperienze personali contribuiscono a questa percezione. Tuttavia, è importante considerare anche i progressi compiuti e le risorse a disposizione. La percezione di insicurezza può essere influenzata da vari fattori, tra cui la copertura mediatica e fenomeni concentrati in periodi particolari. È comprensibile che la paura possa amplificare la realtà, ma dobbiamo anche guardare oltre e cercare soluzioni. L’amministrazione cittadina e il prefetto locale – afferma il coordinamento provinciale di FI – hanno spesso confrontato le loro opinioni. Tuttavia, una collaborazione costruttiva tra le istituzioni è essenziale per affrontare le sfide della sicurezza. Dobbiamo superare le polemiche e lavorare insieme per il bene della comunità».


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