Covid Umbria: 371 casi attuali, 106 ricoveri

Pochi tamponi nella giornata di domenica. Riscontrati due nuovi casi. Continua ad allentarsi la pressione sugli ospedali regionali

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Alle ore 8 di lunedì 27 aprile, dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in Umbria, sono 1.370 i casi complessivamente riscontrati sul territorio regionale: 2 in più rispetto all’aggiornamento di domenica mattina. Il numero comprende anche guariti ‘ufficiali’ e decessi. Gli attuali positivi, nelle ultime 24 ore, sono scesi di 6 unità: al momento sono 371. Relativamente pochi i tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore: 237 per un totale di 32.806.

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 27 aprile

Guarigioni, ricoveri, isolamenti

Otto le guarigioni ‘ufficiali’ in più che portano il numero complessivo a 935. Sono 83 i clinicamente guariti (+2). Restano 65 i decessi legati alla diffusione del virus in Umbria. Alle ore 8 di lunedì sono ricoverate 106 persone (-2), 16 delle quali (-1) in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 977 (-31) mentre risultano 14.100 (+36) quelle già uscite dall’isolamento.

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Terni, riapertura domande ‘buoni spesa’

Lunedì mattina è stato firmato l’atto con il quale palazzo Spada riapre la ricezione delle domande per l’erogazione dei ‘buoni spesa’ dopo la sospensione a partire da metà aprile. Viene specificato che è stato «provveduto ad effettuare l’analisi attenta e puntuale delle domande pervenute e nel contempo ad erogare agli aventi diritto i relativi  buoni spesa con consegne presso il domicilio nelle date del 9, 10, 15, 17, 20, 22  aprile per un totale di oltre 630 beneficiari; è opportuno riaprire per un breve termine la ricezione delle domande e consentire ai potenziali beneficiari che non  l’avessero già fatto entro il precedente termine del 14 aprile, di presentare la relativa istanza  con le modalità già indicate nell’avviso prot. n. 43689/2020 e, quindi, mediante  invio alla mail dedicata:  [email protected]». La finestra temporale utile per l’invio terminerà alle 14 di giovedì 30 aprile.

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Otricoli riapre il mercatino per gli alimenti

Otricoli si rimette in moto gradualmente rispettando le norme e riattivando alcuni settori economici. Lo annuncia il sindaco, Antonio Liberati, che giovedì 30 aprile riaprirà il mercatino settimanale di via Roma, anche se solo per i prodotti alimentari. In una comunicazione ai cittadini, Liberati informa che, fermo restando l’uso di distanze e presidi, può iniziare anche il settore artigianale, «all’interno – specifica il sindaco – della propria attività eseguendo quelle manutenzioni e lavorazioni necessarie al fine di farsi trovare con il materiale pronto per la consegna al momento della ripartenza. Era mia intenzione – aggiunge Liberati – riaprire anche i cimiteri nei giorni festivi e prefestivi a partire da sabato 25 aprile, presidiati dai volontari della protezione civile e dai carabinieri in congedo, ma una direttiva prefettizia odierna non lo consente». Sul fronte sanitario il primo cittadino sottolinea il fatto che Otricoli è al momento ‘Covid zero’, non essendosi registrato nessuno caso fino ad ora. «Il coronavirus da noi probabilmente non è circolato», rimarca il sindaco che però avverte: «Questo potrebbe significare che la nostra popolazione non ha anticorpi e che pertanto risulterebbe particolarmente sensibile ad una eventuale ondata di ritorno che si dovesse verificare da qui alla disponibilità di un vaccino, che le autorità ipotizzano tra oltre un anno. Abbiamo capito che le misure ci sono e vanno rispettate. Ciò non toglie che, ferme restando queste accortezze, possiamo e dobbiamo riappropriarci di una parte della nostra libertà. È per questo che da oltre dieci giorni – ricorda il sindaco – ho scritto che la lavorazione dei campi, includendo anche orti e giardini, non può che far bene sia all’ambiente che alle persone che la esercitano e ad Otricoli, in considerazione della sua vocazione agricola, sta sicuramente aiutando molte persone. È sempre per questo motivo che è stata riaperta la fontanella dell’acqua».

Orvieto, proroga ordinanza mascherine e consegna simbolica chiavi attività

«Nulla è cambiato in questa settimana – spiega il sindaco Roberta Tardani – in ordine alle limitazioni agli spostamenti giustificati solo per motivi di lavoro, salute o per l’approvvigionamento di beni di prima necessità. Comprendo la cautela con cui il Governo ha approcciato alla cosiddetta fase 2 ma non posso non sottolineare le perplessità che hanno accompagnato i provvedimenti contenuti nell’ultimo Dpcm che rischiano di scaricare sui sindaci responsabilità e tensioni. Ci aspettavamo decisioni più coraggiose che tenessero conto delle diverse situazioni tra le varie regioni; oggi la crisi economica causata dalla pandemia ci preoccupa tanto quanto l’emergenza sanitaria che stiamo ancora combattendo e il grido di aiuto che ci arriva dalle categorie più colpite dalla crisi non può e non deve rimanere inascoltato». A tal proposito – continua la Tardani – mercoledì riceverò in Comune i  rappresentanti del Comitato spontaneo di bar e ristoranti della città che mi consegneranno idealmente le chiavi delle loro attività come segno di protesta. Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per agevolare i settori più colpiti, per assisterli nella fase della ripartenza e per sensibilizzare tutte le autorità competenti affinché si possa ripartire presto e in sicurezza. Nel frattempo siamo già al lavoro per rendere fattibili i nuovi provvedimenti del Dpcm del 26 aprile relativamente alla riapertura dei parchi e dei giardini pubblici prevista a partire dal 4 maggio (non per le aree giochi per bambini) e per pianificare la riapertura di musei e biblioteche annunciata, ma anche questa volta senza precise indicazioni, a partire dal 18 maggio». Prorogata l’ordinanza per spostamenti e uso obbligatorio delle mascherine in luoghi chiusi aperti al pubblico fino al 4 maggio.

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Arrone, c’è ‘Non siamo soli’

Nel comune del ternano, via all’iniziativa di solidarietà ‘Non siamo soli’: due le maglie ideate dall’amministrazione comunale che saranno in vendita per raccoglire fondi da destinare alla Protezione civile. «Una, con lo skyline del Castello, da sempre simbolo di uno dei Borghi più belli d’Italia, con la torre civica bene in evidenza e da alcuni giorni illuminata con il tricolore grazie al progetto del maggiaiolo Daniele Aiani. Sull’altra maglia è invece rappresentata la mappa del paese sulla quale sono indicati i nomi delle frazioni, cuore pulsante della comunità ritrovata in un momento di difficoltà», le parole del sindaco Fabio Di Gioia: «’Non siamo soli’, ‘Insieme si può’, questi i messaggi veicolati dalle maglie, che diventano strumento che tende ad avvicinarci rimarcando il nostro senso di appartenenza e la solidarietà nel periodo di distanziamento sociale. Solo insieme riusciremo a superare questo momento difficile. Negli ultimi giorni solo buone notizie: diversi positivi al Covid-19 nel nostro comune, sono guariti, segno che siamo già sulla buona strada». Il ricavato delle maglie sarà devoluto alla protezione civile Ferriera.

A TODI SI VA VERSO LE RIAPERTURE ANTICIPATE: LA LETTERA DEL SINDACO
AMELIA E NARNI IN TEMPO DI COVID – FOTO MIRIMAO

Umbria Salute: i sindacati scrivono alla Tesei

«In questo momento così delicato per la sanità pubblica, i lavoratori somministrati di Umbria Salute rappresentano contemporaneamente il primo e l’ultimo anello della catena lungo cui si sviluppa la gestione dell’emergenza sanitaria». Questo l’incipit del video che lavoratrici e lavoratori precari di Umbria Salute – circa 150 – hanno realizzato con Nidil Cgil per chiedere certezze sul futuro. Con tanto di hashtag #iorestoalcup: «I lavoratori somministrati – spiegano Luca Solano e Vanda Scarpelli di Nidil Terni e Perugia – impiegati da Gigroup spa presso Umbria Salute aspettano ormai da troppo tempo delle risposte chiare, a fronte di un percorso che sembrava definito ormai dal lontano dicembre 2018, ma che ancora non si è realizzato». Inviata una lettera – com la Felsa Cisl – alla presidente della Regioen Donatella Tesei e all’assessore alla sanità Luca Coletto per chiedere un intervento: «Il tempo è una variante importante, siamo ormai giunti alla fine di aprile e la scadenza dei contratti di questi lavoratori è prevista per il mese di novembre. Torniamo quindi a sollecitare l’avvio di un confronto utile a definire un percorso che veda il riconoscimento delle competenze acquisite e la necessaria stabilità del lavoro. Operare per garantire la tutela della sanità pubblica comprende anche definire certezze per quei lavoratori – concludono – che da anni operano in condizioni di precarietà».

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Paparelli e la richiesta per bar, ristoranti, pizzerie, rosticcerie e gelaterie

Il consigliere regionale del Pd Fabio Paparelli chiede alla Regione Umbria di adeguarsi «subito a quelle limitrofe e con una propria ordinanza anticipi la possibilità di realizzare l’asporto per bar e ristoranti per consentire di anticipare quella che potrebbe essere una boccata d’ossigeno. Viste le dichiarazioni roboanti che si sono succedute in questi mesi di emergenza sanitaria mondiale in cui la presidente della giunta, Donatella Tesei, ha pensato bene di arrogarsi i primati dell’Umbria nella gestione della pandemia, è arrivato il momento di far seguire i fatti e dare un segnale concreto, senza aspettare il Governo. Sette Regioni – tra cui Toscana, Lazio e Marche, hanno già provveduto – chiude Paparelli – ad anticipare le misure dell’ultimo Dpcm riguardanti l’asporto già per questo weekend. È il caso che anche l’Umbria si adegui, per consentire a queste piccole e micro imprese, che costituiscono da spina dorsale della nostra economia, di respirare».

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Olio umbro in crisi nera

L’emergenza coronavirus sta producendo gravi ripercussioni per il settore agricolo umbro non risparmiando nemmeno il comparto olivicolo che inizia ad accusare il colpo, a causa di un mercato interno bloccato e delle difficoltà nell’export. È quanto sottolinea Coldiretti Umbria nel dare voce alle imprese agricole che lamentano problemi nelle vendite con prospettive incerte e per le quali servono misure di sostegno che potenzino il ‘brand Umbria’. «A pesare sul mercato interno – sottolinea il presidente Coldiretti Umbria, Albano Agabiti – è stata la chiusura forzata di ristoranti, pizzerie, alberghi, agriturismi. Una contrazione di consumi interni, con lo stop dei canali Horeca che penalizza molte piccole e medie imprese, le cui forniture sono indirizzate soprattutto a questi esercizi. Perdurando la ‘serrata’, dunque, la situazione continua ad essere preoccupante visto che non sono molte le aziende agricole del settore che raggiungono la grande distribuzione, anche se il via libera alla vendita di cibi take away prevista dal 4 maggio potrebbe aiutare. Difficoltà – riferisce Agabiti – che si sono estese anche all’export con l’azzeramento delle commesse, con il moltiplicarsi delle disdette anche per effetto delle difficoltà logistiche e con il lockdown a penalizzare i consumi anche fuori dal nostro paese». «In questa fase abbiamo chiesto – ricorda il direttore regionale Coldiretti Mario Rossi – interventi specifici per le nostre imprese, anche attraverso strumenti straordinari e di sostegno alla liquidità e di forte snellimento della burocrazia, a cominciare dallo sblocco dei pagamenti e dalla rimodulazione delle risorse del PSR». In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30 milaettari e permettono di produrre mediamente circa 65 milaquintali di olio l’anno. La D.O.P. dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è l’unica denominazione italiana estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani).

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Articolo in aggiornamento

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